IN COREA LA FORTUNA AIUTA LA ROSSA DI ALONSO CHE VINCENDO QUESTO TERZULTIMO APPUNTAMENTO SI PORTA IN TESTA AL MONDIALE

26-10-2010 -

Lo spagnolo vince il GP di Corea e balza in testa alla classifica mondiale. Secondo posto per Hamilton, sul podio anche Massa, terzo. Fuori causa le Red Bull, giornataccia anche per Button che finisce la corsa fuori dalla zona punti e può, forse, dire addio alle speranze di mondiale
Tra i due litiganti il terzo gode. Tra Webber e Vettel gode Alonso. Lo spagnolo vince il primo Gran Premio di Corea sul neonato circuito di Yeongam, al termine di una gara che in tanti modi si può definire, tranne che noiosa. Forse l´inizio, tutto all´insegna della safety car, entrata in pista appena si è acceso il semaforo verde e rimasta a far compagnia alle monoposto per ben 18 giri a causa dell´iniziativa di Giove Pluvio, desideroso di testare la resistenza dell´asfalto finito di posare appena un paio di settimane fa. L´acqua scesa a catinelle, come previsto dal meteo, costringe gli organizzatori a posticipare di dieci minuti l´inizio della corsa, fissato, dunque, alle 8.10 (ora italiana). La pioggia inizia, gradualmente, a calare, la visibilità, comunque, è ancora molto ridotta e l´asfalto non drena l´acqua. Solamente dopo 18 giri la safety car lascia la pista, per la gioia di Hamilton che scalpitava dalla voglia di iniziare a correre: il britannico al 16esimo giro addirittura comunica via radio che è possibile utilizzare le intermedie. Frase un po´ azzardata, forse, ma la verità è che a quel punto già era possibile dire addio alla safety car.

WEBBER SI AUTOELIMINA - Ma se al 18esimo giro la gara può iniziare, i piloti devono attendere il 19esimo per rivedere la safety car. Esce di scena, infatti, Mark Webber, il leader del mondiale prende larga una curva, perde il controllo della vettura e termina contro un muro, coinvolgendo nell´incidente un incolpevole Rosberg, costretto a sua volta ad abbandonare anzitempo la gara. Nulla di grave per i due piloti, per fortuna, ma l´australiano sa che quell´incidente può essere decisivo a livello di mondiale. Peccato, invece, per il tedesco della Mercedes, uno dei più continui in questa stagione e che aveva iniziato nel migliore dei modi la sua corsa, piazzando un gran sorpasso ai danni di Hamilton.

VETTEL-ALONSO, LA LOTTA E´ APERTA - E il Gran Premio, dunque, sarà tutto all´insegna dei due piloti che fanno a gara per chi compie il giro più veloce. Il tedesco della Red Bull attacca, lo spagnolo della Ferrari ribatte, Hamilton, il terzo incomodo, prova a mettersi tra i due ma non è facile e solo la fortuna può dargli una mano. La dea bendata, però, c´è e oggi ha deciso di prendere di mira la scuderia austriaca.

VETTEL FUORI, SFORTUNATO BUTTON - Dopo aver condotto per tutta la gara, Vettel deve vedersela con un problema ai freni. E´ il 44esimo giro, è l´inizio della fine: un guasto al motore, infatti, lo costringerà a lasciare la gare e, dunque, campo libero ad Alonso. Sorride anche Hamilton, che vede fuori causa i suoi diretti avversari e un´occasione per conquistare punti preziosi e continuare a coltivare il sogno mondiale. Un sogno che, invece, il suo compagno di team vede sfumare. Button, infatti, non è mai apparso davvero in gara. A inizio corsa subisce il sorpasso di Schumacher e con le gomme da pioggia pesante, quando Giove Pluvio decide di dare un po´ di tregua alle monoposto, non riesce proprio a trovare il bandolo della matassa. Così azzarda le intermedie. Ma quasi non fa in tempo a tornare ai box che la safety car è di nuovo in pista a causa di un incidente tra Alguersuari e Buemi. E quando la safety car lascia la pista, il campione del mondo in carica è solamente 12esimo, posizione con cui concluderà la gara, assolutamente inutile in ottica punti. Altrettanto inutile dire che le sue speranze iridate sono naufragate in Corea.

E MASSA? - E´ suo il terzo gradino del podio: un´iniezione di fiducia per il brasiliano e una gran bella notizia per la Ferrari, in ottica mondiale costruttori.

Diceva Alonso prima dell´inizio del Gran Premio: "A Yeongam nessuno vincerà il mondiale, ma qualcuno potrebbe perderlo". Mai come oggi tali parole appaiono veritiere.