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DUE ANNI DI SCANDALI STANNO DISTRUGGENDO IL CIRCUS DELLA F1

22-09-2009 - News Generiche
flavio briatore flavio briatore
Una guerra senza confini, furiosi veleni stanno distruggendo il circus della F1: Dalla spy-story al crash-gate non c´é pace per la Formula.
Scandali che oltre a minare la credibilità del Circus ormai non solo in crisi economica ma anche morale rischiano di allontanare sempre di più gli appassionati di uno sport ancora alla ricerca di gare a prova di sbadiglio. La vicenda del falso incidente di Piquet Junior nel Gran Premio di Singapore nel 2008, che ha portato alla radiazione di Flavio Briatore e alla squalifica di due anni con la condizionale per la Renault, è solo l´ultima di una serie di episodi che hanno macchiato il mondo della Formula 1, sperando che sia anche l´ultima!

Solo due anni fa, era la stagione 2007 culminata con la vittoria del ferrarista Kimi Raikkonen, a scuotere i delicati equilibri del Mondiale ecco la spy-story cominciata con la storia della polverina trovata sulle Ferrari e culminata con la scoperta del passaggio di informazioni riservate sulla vettura di Maranello alla McLaren. Protagonista in negativo l´ormai ex Ferrari Nigel Stepney che trafugò i progetti della monoposto 2007 per metterli nelle mani delle Frecce d´Argento che poi furono pesantemente multati (100 milioni di dollari) e esclusi dal campionato costruttori.

E come se non bastasse ci si è messo di mezzo anche Max Mosley con la sua vicenda quell´orgia sado-maso a sfondo nazista scoperta da News of The World fino ad arrivare all´inzio di questa stagione cominciata con la polemica sui diffusori di Brawn Gp, Toyota e Williams ritenuti irregolari dalle altre squadre ma poi ammessi a tutti gli effetti.

All´inizio di questa stagione in Australia, prima gara del 2009, la Williams presentò per poi ritirarlo poche ore più tardi un ricorso contro Ferrari e Red Bull riguardo i deflettori delle pance delle rispettive monoposto, mentre Lewis Hamilton mentì (confessando tutto in Malaysia) su quanto accaduto in regime di safety-car tra lui e il pilota italiano della Toyota Jarno Trulli che si riprese il terzo posto del Gp di Melbourne.

Era solo l´"antipasto" del lunghissimo braccio di ferro tra Fia e Fota, l´associazione che raggruppa i team di Formula 1, sulle regole e il tetto al budget. Quando sembrava possibile la nascita di un Mondiale alternativo le parti trovano un accordo con Max Mosley che decide di non ricandidarsi alla presidenza della federazione alla scadenza del mandato ad ottobre.

Ecco cosa ha detto il presidente dell´ACI AVV. GELPI :"SENTENZA GIUSTA E RAPPORTATA ALLA GRAVITA´ DEL FATTO"

Roma."Una sentenza dura ma rapportata alla gravità del fatto, ingiustificabile e fuori da qualsiasi etica", è il commento del presidente dell´Automobile Club d´Italia, Enrico Gelpi, al pronunciamento odierno della Federazione Internazione dell´Automobile, "E´ stata giustamente punita un´inaudita frode sportiva che poteva avere anche gravi conseguenze sull´incolumità del pilota coinvolto, degli altri piloti in corsa, dei commissari e del pubblico".
Il presidente dell´ACI si dichiara pienamente soddisfatto per la confermata assoluta estraneità ad ogni illecito di un grande pilota come Fernando Alonso, esprimendo comunque rammarico per il coinvolgimento nella vicenda di un italiano, sia pure non tesserato ACI-CSAI: "non possiamo dimenticare che Flavio Briatore ha il merito di aver puntato per primo su Michael Schumacher e di aver vinto per tre volte il mondiale con le squadre da lui dirette".
"Questo episodio", ha dichiarato Gelpi, "è comunque sintomo di una Formula1 che ha perso in alcuni suoi ambiti il senso della misura , finendo per penalizzare costruttori e scuderie di alto valore tecnico-agonistico e di eccellenza mondiale come la Ferrari. La Formula1 è un ambiente che va quindi assolutamente rivisto per tornare a coniugare positivamente sport, tecnologia, competitività, spettacolo ed attrazione del pubblico con il coinvolgimento di tutti gli attori interessati (Case costruttrici, Scuderie, piloti, organizzatori, FOM e FOTA) sotto l´egida di una FIA forte, autorevole e trasparente. Come ACI stiamo già lavorando a questi obiettivi insieme al candidato presidente Jean Todt, che riteniamo essere la persona giusta - per capacità, competenza e professionalità già dimostrate sul campo - per guidare la FIA del futuro".

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